Comincia la presidenza Biden: un nuovo inizio per gli Stati Uniti, ma anche per le relazioni transatlantiche

Come milioni di persone in tutto il mondo, ho seguito il discorso inaugurale del presidente Biden. Naturalmente il presidente ha incentrato il suo discorso principalmente sui modi per risanare una nazione divisa, riconciliare i cittadini americani e affrontare la crisi dovuta alla pandemia ricostruendo meglio. Tuttavia, guardando oltre l'America, ha annunciato anche che gli Stati Uniti guideranno "non solo con l'esempio del nostro potere, ma con il potere del nostro esempio" e ha promesso di "riparare le nostre alleanze e riavviare il dialogo con il mondo".
"Il partenariato transatlantico ha dato forma alle relazioni internazionali e all'ordine mondiale più di qualsiasi altra relazione. È la nostra relazione più strategica."
L'UE è pronta: abbiamo l'opportunità unica di ricominciare a collaborare per affrontare una serie di sfide globali. Anche durante le turbolenze e le sfide che hanno caratterizzato l'amministrazione Trump, una certezza è rimasta: il partenariato transatlantico, che ha dato forma alle relazioni internazionali e all'ordine globale più di qualsiasi altra relazione. È la nostra relazione più strategica, in quanto non è indispensabile solo per la sicurezza e la prosperità nell'area transatlantica, ma anche per sostenere un ordine mondiale ancorato alla democrazia, allo Stato di diritto e al multilateralismo.
"Rendere nuovamente grande il multilateralismo"
Il presidente ha sottolineato che gli Stati Uniti saranno "un partner forte e affidabile per la pace, il progresso e la sicurezza". L'Europa vuole che il suo partner più stretto torni a sedersi al tavolo mondiale. L'UE e gli USA devono muoversi nella stessa direzione per risolvere il crescente numero di conflitti e tensioni geopolitiche, definire norme e standard comuni per il XXI secolo e adoperarsi per plasmare e rafforzare il sistema multilaterale. Sono impaziente di collaborare con il segretario di Stato Blinken, che ha già annunciato anch'egli una nuova era di cooperazione internazionale. Lavoriamo insieme per rendere nuovamente grande il multilateralismo.
Un partenariato transatlantico rafforzato è fondamentale per un cambiamento globale
Insieme alla Commissione europea, ho presentato un'ampia "agenda UE-USA per il cambiamento globale" che copre quattro vasti settori: la leadership verde, la risposta alla COVID-19 e la salute mondiale, il commercio e la tecnologia, l'azione globale e la sicurezza.
"Il mondo ha bisogno della leadership americana ed europea per combattere la pandemia di COVID-19 e dare forma alla ripresa globale."
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi ci concentreremo, da entrambi i lati dell'Atlantico, sulla lotta alla pandemia di COVID-19 e sui modi per garantire un percorso certo verso la ripresa globale. In questa lotta il mondo ha bisogno della leadership americana ed europea e sono molto lieto che il presidente Biden abbia già firmato un decreto con cui ribalta la decisione di recedere dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e che gli Stati Uniti abbiano annunciato ieri di voler aderire al programma internazionale dell'OMS COVAX per la condivisione dei vaccini. Siamo impazienti di collaborare con la nuova amministrazione per combattere la pandemia e plasmare la ripresa, a tutti i livelli: tra amministrazioni, ma anche a livello di imprese, società civile e mondo scientifico. Lo stiamo già facendo: il primo vaccino utilizzato negli Stati Uniti e nell'UE è un "prodotto transatlantico", sviluppato da una joint venture tra un'impresa tedesca e una statunitense.
Siamo tutti testimoni del fatto che la pandemia e la recessione economica a essa connessa rappresentano anche il terreno ideale in cui prendono piede populismo, idee radicali, e di conseguenza contrasti e disordini sociali. L'assalto al Campidoglio del 6 gennaio è stato un campanello d'allarme per tutti i difensori della democrazia nel mondo. In effetti, come dichiarato dal presidente Biden, "abbiamo imparato ancora una volta che la democrazia è preziosa, la democrazia è fragile". Dobbiamo combattere la disinformazione e le disuguaglianze e garantire che sia la nostra narrazione democratica a prevalere. È urgente che sia l'UE che gli USA adottino misure concrete per arginare l'ascesa dell'autoritarismo, della corruzione e delle violazioni dei diritti umani.
Gli USA aderiscono nuovamente all'accordo di Parigi e affrontano la crisi climatica
La decisione del presidente Biden di aderire nuovamente all'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici è fondamentale. Lavorare insieme sulla crisi climatica è tra le priorità assolute della nostra agenda: oggi, con i ministri degli Affari esteri dell'UE e il mio collega vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, abbiamo già tenuto una videoconferenza con il nuovo inviato per il clima degli Stati Uniti, John Kerry, e abbiamo discusso delle modalità di una rinnovata cooperazione tra l'Unione europea e la nuova amministrazione statunitense nella lotta globale ai cambiamenti climatici.
"La decisione del presidente Biden di aderire nuovamente all'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici è fondamentale."
L'UE propone di istituire un'"agenda verde" transatlantica globale e mobilitare un'azione globale per il clima più ambiziosa, a cominciare dall'impegno condiviso di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. A tal fine dobbiamo lavorare in particolare a misure tese a creare un'alleanza tecnologica verde, eliminare gradualmente i combustibili fossili, evitare la rilocalizzazione delle emissioni di CO2, elaborare un quadro normativo globale per la finanza sostenibile, aiutare i paesi più poveri ad adattarsi ai cambiamenti climatici e perseguire una leadership comune nella lotta contro la deforestazione. C'è molto da fare insieme e non c'è tempo da perdere.
Ordine mondiale, pace, sicurezza
Non ci possono essere dubbi: gli Stati Uniti svolgono un ruolo essenziale nel mantenimento della pace e della sicurezza, e anche nella sicurezza europea. E infatti la nostra collaborazione è necessaria per ottenere risultati sostenibili in molti luoghi del nostro continente e alle nostre frontiere: i Balcani occidentali, il Mediterraneo orientale, l'Ucraina e oltre. In quanto partner globali dobbiamo approfondire il dialogo e la cooperazione in tutti i settori, anche per quanto riguarda il rilancio dell'accordo sul nucleare iraniano e il più ampio settore della non proliferazione e del controllo degli armamenti. Presto daremo inoltre avvio a un dialogo per discutere dell'intera gamma di questioni connesse alla Cina. Esamineremo anche le opportunità di cooperazione in ogni regione del mondo in cui i nostri interessi coincidano.
"Un'Europa forte e capace non rappresenta un rivale, bensì un presupposto per l'alleanza transatlantica."
Molte amministrazioni statunitensi hanno insistito affinché l'Europa intensificasse gli sforzi in materia di difesa per salvaguardare meglio la propria sicurezza e fungere da garante della sicurezza. È quindi importante che ci stiamo già adoperando attivamente per rafforzare le politiche, le capacità e le operazioni dell'UE in materia di difesa. Tra le iniziative faro in questo settore annoveriamo ora la cooperazione strutturata permanente (PESCO), il Fondo europeo per la difesa (FED) e la mobilità militare. Un'Europa forte e capace non rappresenta infatti un rivale, bensì un presupposto per l'alleanza transatlantica.
Rafforzare le capacità di difesa degli Stati membri dell'UE rende più forte l'alleanza e contribuisce a ripartire gli oneri a livello transatlantico. Un'Europa più assertiva, capace e resiliente è il partner migliore per gli Stati Uniti. Rafforzare il ruolo dell'Europa in materia di sicurezza consentirà una migliore cooperazione con gli Stati Uniti per quanto concerne i rischi odierni e futuri per la sicurezza. È evidente che abbiamo molto da guadagnare da una stretta cooperazione con gli Stati Uniti nell'affrontare sfide urgenti per la sicurezza, dalla cibersicurezza alle minacce ibride, dalla protezione delle infrastrutture critiche alle implicazioni dei cambiamenti climatici per la sicurezza. Di certo dovremmo essere ambiziosi in questo settore.
Mentre intensifichiamo la cooperazione, dovremmo ricordare che le esperienze degli ultimi quattro anni hanno lasciato il segno nell'opinione pubblica europea. Infatti, al momento una netta maggioranza dei cittadini europei, come indicato da una recente relazione dell'ECFR (link esterno), è convinta che, anche con il presidente Biden, gli Stati Uniti si concentreranno soprattutto sul risanamento dei contrasti interni e avranno solo limitatamente le capacità o la volontà di contribuire a risolvere i problemi mondiali. E vi sono ragioni soggiacenti – di natura demografica, economica e politica – per cui le traiettorie storiche degli Stati Uniti e dell'Europa potrebbero ben allontanarsi. Ci rallegriamo tuttavia del fatto che, almeno nei prossimi quattro anni, il presidente degli Stati Uniti sarà un presidente che crede nel partenariato con gli alleati democratici. E non ci limitiamo a rallegrarci che sia di nuovo questo il caso, ma ne riconosciamo la necessità.
Collaborazione in materia di tecnologia, commercio e norme
Le questioni tecnologiche ora sono parte della politica estera. Per questo motivo la rapida evoluzione tecnologica cui assistiamo ci offre l'opportunità di elaborare un'agenda strategica congiunta UE-USA per l'alta tecnologia. Vogliamo lavorare insieme per elaborare norme chiare e definirne l'applicazione in relazione alla responsabilità delle piattaforme online e delle grandi imprese tecnologiche, vogliamo collaborare in materia di equa imposizione e distorsioni del mercato e sviluppare un approccio normativo comune allo sviluppo futuro delle tecnologie chiave. In quanto "democrazie tecnologiche", diamo una risposta a queste sfide prima che sia troppo tardi.
In sintesi: l'elenco delle sfide cui far fronte è lungo. E a volte tra noi continueranno a esistere divergenze di opinioni. È normale. Tuttavia, con Biden stanno cambiando il tono e l'atteggiamento. E in diplomazia vuol dire tanto. Come si dice in francese, c’est le ton qui fait la musique. Mettiamoci al lavoro e ricostruiamo la nostra alleanza per la democrazia, la prosperità, la sicurezza globale e un mondo migliore e più stabile.
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