Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti della mutilazione genitale femminile – dichiarazione comune
In occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti della mutilazione genitale femminile, l'Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/Vicepresidente della Commissione, Federica Mogherini, la Commissaria UE per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, Vĕra Jourová, e il Commissario per lo sviluppo, Neven Mimica, hanno ribadito congiuntamente il fermo impegno dell'UE per l'eliminazione della mutilazione genitale femminile, che si esprime nella seguente dichiarazione:
"Nel mondo, oltre 200 milioni di donne e ragazze hanno subito mutilazioni genitali femminili - 500 000 di loro vivono in Europa. A livello mondiale, si stima che ogni anno tre milioni di ragazze siano a rischio. Si tratta di una pratica deleteria che viola in modo orrendo i diritti umani, la dignità e l’integrità fisica delle donne e delle ragazze.
L'Unione europea ha deciso di dedicare il 2017 alla lotta contro tutte le forme di violenza contro le donne - inclusa la mutilazione genitale femminile. Donne e ragazze devono essere protette dalla violenza e dalla sofferenza inflitta da questa pratica. Insegnanti, medici, infermieri, funzionari di polizia, avvocati, giudici o funzionari che si occupano di asilo svolgono un ruolo fondamentale per raggiungere questo obiettivo. L'UE offrirà d'ora innanzi il proprio sostegno a tutti loro per individuare le ragazze possibili vittime della mutilazione genitale femminile, mettendo a disposizione una piattaforma web europea.
Proteggiamo anche donne e ragazze migranti garantendo loro sia l’accesso all'assistenza medica e psicosociale, sia l'assistenza legale. Attraverso la riforma del nostro sistema europeo comune di asilo saremo in grado di affrontare meglio le esigenze specifiche delle donne richiedenti asilo vittime di violenza di genere.
La mutilazione genitale femminile è un reato in tutti gli Stati membri dell’UE e incoraggiamo i paesi partner al di fuori dell’Europa ad adottare misure che la rendano illegale anche nel loro territorio. All'indomani dell'avvio del programma UE-ONU pertinente, Gambia e Nigeria hanno adottato una legislazione innovativa che configura questa pratica come reato. 531 300 ragazze hanno potuto usufruire di programmi di cura o prevenzione della mutilazione genitale femminile e 2 000 comunità si sono impegnate pubblicamente ad abbandonare questa pratica deleteria. Continueremo ad impegnarci perché anche altri paesi partner seguano questo esempio, mettendo a disposizione il nostro sostegno.
Ma - al di là dei mutamenti giuridici e programmatici - la mutilazione genitale femminile sarà sconfitta solo quando, ovunque, la società sfiderà e condannerà le norme sociali che la promuovono. La Commissione europea sostiene questo cambiamento non solo a livello politico ma anche a livello locale, rendendo partecipi padri, madri, ragazze e ragazzi - oltre che capi comunità e rappresentanti delle fedi religiose. Sarà migliorata la raccolta di dati a livello nazionale e saranno sviluppate nuove metodologie per misurare le modifiche delle norme sociali a livello di comunità, facilitando questo processo e mettendo contemporaneamente a disposizione finanziamenti per sostenere le ragazze e le donne a rischio o per consentire a quelle che hanno subito mutilazioni genitali di avere accesso alle cure.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile rappresentano un’opportunità unica per riunire e mobilitare l’intera comunità internazionale affinché venga rispettato l’ambizioso obiettivo di eliminare la mutilazione genitale femminile.
Abbiamo fatto molto e siamo determinati a fare ancora di più. È nostro dovere e impegno lavorare indefessamente per porre fine a una violazione che priva le donne di diritti umani fondamentali."
Per saperne di più sulla mutilazione genitale femminile e su ciò che l’Unione europea sta facendo per eliminarla: Domande e risposte e sito web dell'apposita Piattaforma di apprendimento a livello dell’UE.