Come affrontare la Russia?

"Il comportamento della Russia su numerose questioni deve migliorare, anche se riconosciamo che noi dobbiamo essere pronti ad impegnarci. Un attore globale deve parlare con tutti, anche quando sussistano forti disaccordi."
Negli ultimi anni le relazioni con la Russia sono notevolmente deteriorate. Sotto la guida del presidente Putin, la Russia si è dissociata dall'Europa attraverso deliberate scelte politiche, sia all'interno che all'esterno del paese. Avremmo auspicato scelte differenti, ma dobbiamo fare i conti con questa realtà e con la possibilità che le relazioni UE-Russia possano persino peggiorare. Al tempo stesso, condividiamo un continente con la Russia, che resta un attore vitale su numerosi fronti. Non abbiamo quindi altra alternativa che adottare un approccio di principio, equilibrato e strategico.
In occasione del vertice, tutti i capi di Stato o di governo dell'UE hanno confermato la loro determinazione ad adoperarsi per "un approccio europeo unico, a lungo termine e strategico basato sui cinque principi guida". Questi cinque principi sono stati affermati dal Consiglio nel 2016, all'indomani dello scoppio del conflitto in e attorno all'Ucraina, e ci guidano da allora. I leader politici hanno infatti incaricato il Consiglio, la Commissione e me in qualità di alto rappresentante di continuare ad attuarli pienamente.
Nel contesto generale di questi cinque principi e al fine di renderli più operativi, la Commissione ed io abbiamo proposto di sviluppare le nostre politiche nei confronti della Russia lungo tre assi principali: respingere, contenere ed impegnarsi. Cosa vuol dire?
In primo luogo, dobbiamo respingere le violazioni deliberate del diritto internazionale da parte della Russia nei nostri Stati membri e nei paesi vicini e continuare a difendere i valori democratici. Si tratta di questioni che interessano direttamente tutti i membri dell'ONU, dell'OSCE e del Consiglio d'Europa e non di esclusiva politica interna di un paese.
Respingere significa anche che dobbiamo continuare a sostenere l'Ucraina e la sua integrità territoriale, sovranità e indipendenza. E questo include continuare ad esortare la Russia ad assumersi le proprie responsabilità e rispettare gli accordi di Minsk. Inoltre non cesseremo di esercitare pressioni sulla Russia per la sua mancata cooperazione con gli sforzi internazionali volti a ottenere giustizia per le vittime dell'abbattimento del volo MH17 nei cieli dell'Ucraina.
"L'Unione stessa deve diventare più solida, resiliente e coesa. La prima forma di coesione consiste nel preservare l'unità di intenti tra i nostri Stati membri."
In secondo luogo, dobbiamo contenere i tentativi della Russia di indebolire l'UE. L'Unione stessa deve diventare più solida, resiliente e coesa. La prima forma di coesione consiste nel preservare l'unità di intenti tra i nostri Stati membri. Se gli Stati membri concordano una posizione comune a Bruxelles, per poi tornare nelle rispettive capitali e perseguire bilateralmente tutt'altra politica, una posizione forte dell'Unione europea nei confronti della Russia rimarrà lettera morta.
Dobbiamo applicare in pieno la legislazione dell'UE per contrastare la criminalità proveniente dalla Russia, compresi gli attacchi informatici, lavorando a stretto contatto con partner che condividano i nostri stessi principi. L'UE deve sviluppare le proprie capacità di cibersicurezza e di difesa, ma anche di comunicazione strategica, intensificando gli sforzi di contrasto della manipolazione delle informazioni e della disinformazione dall'esterno. Dovremo inoltre intensificare la nostra lotta alla corruzione e il riciclaggio di denaro e garantire una maggiore trasparenza delle origini e della destinazione di questi flussi finanziari da e verso la Russia.
"Quanto più i paesi del partenariato orientale riusciranno a riformarsi, tanto più diventeranno resilienti e quindi capaci di resistere alle pressioni o alle interferenze russe."
Un altro aspetto di una politica di contenimento consiste nel rafforzare la resilienza dei partner dell'Unione europea, in particolare dei paesi membri del partenariato orientale. Per far ciò, devono migliorare la loro governance interna: lotta alla corruzione, promozione dell'indipendenza della magistratura e garanzia delle libertà fondamentali. Quanto più i paesi del partenariato orientale riusciranno a riformarsi, tanto più diventeranno resilienti e quindi capaci di resistere alle pressioni o alle interferenze russe. In quanto UE, continueremo a sostenere i paesi limitrofi della Russia in modo che questi e i loro cittadini restino liberi di determinare il proprio futuro.
In terzo luogo, l'ultimo pilastro delle nostre relazioni con la Russia: impegno. Che piaccia o meno, la Russia è un attore di primo piano sulla scena mondiale e ha esteso la sua presenza politica a molte parti del mondo, anche nei paesi in cui sono in gioco gli interessi dell'UE: la Libia, l'Afghanistan e la Siria, così come il Caucaso meridionale, ne siano esempi lampanti. Penso anche al PACG sull'Iran, di cui la Russia è parte e che dobbiamo rilanciare.
Vi sono anche questioni globali in cui è nostro interesse coinvolgere la Russia, perché non risolverle sarebbe un problema per tutti: al primo posto, i cambiamenti climatici, per affrontare i quali è chiaramente necessaria la cooperazione, ad esempio attraverso l'introduzione di un prezzo del CO2 o di un sistema ETS in Russia o lo sviluppo dell'idrogeno. La pandemia ha inoltre dimostrato la necessità di una cooperazione mondiale in materia di salute pubblica. Il virus non conosce frontiere e il confine tra l'UE e la Russia si estende per oltre 2000 chilometri.
"Il nostro disaccordo riguarda le scelte politiche del governo russo e non il popolo russo. È per questo che dobbiamo rafforzare i contatti tra popoli."
È fondamentale continuare a dialogare con la società civile e i cittadini russi. Il nostro disaccordo riguarda le scelte politiche del governo russo e non il popolo russo. Dovremmo quindi rafforzare i contatti tra popoli, ad esempio in forma di agevolazioni per la concessione di visti ai giovani e il personale accademico o di altri scambi transfrontalieri. Dobbiamo continuare a sostenere la società civile russa e i difensori dei diritti umani ed essere più flessibili e creativi nel farlo.
Il dibattito e l'esito del Consiglio europeo: quali sono le prossime tappe?
Il Consiglio europeo ha concordato degli orientamenti equilibrati, dopo un intenso dibattito sulla proposta presentata da Francia e Germania all'ultimo minuto di considerare il ripristino di incontri al vertice con la Russia (interrotti nel 2014). Dopo aver dibattuto pro e contra di questa proposta, i capi di Stato o di governo hanno infine convenuto di "esplorare formati e condizionalità di un dialogo con la Russia".
"La politica estera consiste nel parlare con persone che hanno il potere di influire sugli eventi, anche quando sussistano forti disaccordi. Questo impegno serve appunto ad influire sulle azioni e sul modo di pensare."
Da parte mia, non posso che ribadire la mia promessa di lavorare su queste basi: chiedere alla Russia che si comporti meglio su numerose questioni e riconoscere la necessità di essere pronti a impegnarsi.
La politica estera consiste nel parlare con persone che hanno il potere di influire sugli eventi. Coinvolgere la Russia non è un lusso e ancor meno una concessione. Un attore globale deve parlare con tutti, anche quando sussistano forti disaccordi. Questo impegno serve appunto ad influire sulle azioni e sul modo di pensare.
Sappiamo tutti che la Russia, al momento, non ha alcun interesse a che l'UE divenga un attore globale. Ma non ci possono ignorare, né noi possiamo permettere che continuino il loro gioco o fomentino le nostre divisioni. Tra gli Stati membri dell'UE possono esserci divergenze tattiche, ma non fondamentali quando si tratta di difendere i nostri valori.
Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi avanzerò sulle varie piste di intervento individuate dai leader europei.
Questo significa innanzitutto lavorare per preservare l'unità dell'UE, che rappresenta la nostra più forte risorsa nei confronti di Mosca.
In secondo luogo, il Consiglio europeo ha invitato me e la Commissione a presentare opzioni di ulteriori misure restrittive da adottare nel caso in cui la Russia continui a violare il diritto internazionale nei nostri Stati membri e nei paesi del vicinato.
In terzo luogo, il Consiglio europeo ha anche chiesto a me e alla Commissione di elaborare opzioni di cooperazione con la Russia su temi quali il clima, l'ambiente, la salute, ma anche su questioni di politica estera. Ha inoltre ricordato l'importanza dei contatti tra popoli e la necessità di sostenere ulteriormente la società civile russa.
"Le conclusioni del Consiglio europeo indicano una direzione chiara per le nostre relazioni con la Russia: seguire una linea ferma sulla sostanza, pur mantenendo aperti i necessari canali di comunicazione."
Riassumendo, le conclusioni del Consiglio europeo indicano una direzione chiara per le nostre relazioni con la Russia: seguire una linea ferma sulla sostanza, pur mantenendo aperti i necessari canali di comunicazione.
In fin dei conti, la Russia è il nostro più grande vicino. Non scomparirà ed è improbabile che assisteremo nel prossimo futuro ad un cambiamento politico che porterà ad una modifica sostanziale del suo comportamento. L'UE deve tenerne conto ed elaborare strategie che consentano di instaurare una qualche forma di coabitazione, tutelando i nostri interessi e i nostri valori e frenando le dinamiche di escalation.
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