L'operazione IRINI e la ricerca della pace in Libia

"Dopo 10 anni di conflitto, la popolazione libica ha una nuova possibilità di pace. L'UE ha contribuito ai recenti sviluppi positivi, anche attraverso l'operazione IRINI."
Ho già detto in passato che il conflitto libico è diventato un "teatro di guerre per procura" alle porte dell'UE. In quanto UE dovremmo fare tutto il possibile per aiutare a porre fine agli scontri e sostenere una vera soluzione politica, pur sapendo quanto sarà difficile.
"Dopo 10 anni di conflitto, la Libia e il suo popolo hanno una nuova opportunità."
Dopo dieci anni di conflitto, la Libia e il suo popolo hanno una nuova opportunità: vige un accordo di cessate il fuoco, è in corso un processo politico, le elezioni sono previste entro fine anno e il governo provvisorio ha appena prestato giuramento. Sono orgoglioso del ruolo svolto dall'Unione europea e del suo contributo a questi sviluppi positivi, grazie anche all'operazione IRINI.
A Roma, nella sede del comando operativo, ho avuto modo di vedere come l'operazione effettua il monitoraggio e il tracciamento di navi e aerei sospettati di violazioni dell'embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite e come coordina l'azione in mare. A Roma ho anche incontrato il ministro degli Affari esteri Di Maio e il ministro della Difesa Guerini, che ho ringraziato per il contributo dell'Italia a uno dei più importanti impegni operativi europei alle porte dell'Unione. Abbiamo avuto l'occasione di discutere anche di altre questioni importanti di attualità.
Nella base aerea di Sigonella solo salito a bordo di una delle quattro navi attualmente dispiegate nel Mediterraneo centrale, la tedesca FGS Berlin, e ho reso omaggio al duro lavoro svolto da tutte le donne e gli uomini che lavorano a questa operazione. A bordo della FGS Berlin ho inoltre incontrato la ministra tedesca Kramp-Karrenbauer, a cui ho espresso la mia gratitudine per il contributo della Germania all'operazione e, più in generale, al processo di pace in Libia.
"Forze navali di Francia, Italia, Grecia e Germania; una squadra di abbordaggio lituana in servizio su una nave tedesca; un aereo lussemburghese accanto a uno polacco; un equipaggio di sei nazionalità differenti al lavoro in un'unica sala del centro dell'operazione interforze: questa è la difesa europea in azione. "
Allo stesso tempo, con 24 Stati membri partecipanti, l'operazione IRINI è una vera e propria impresa europea. Forze navali di Francia, Italia, Grecia e Germania; una squadra di abbordaggio lituana in servizio su una nave tedesca; un aereo lussemburghese accanto a uno polacco; un equipaggio di sei nazionalità differenti al lavoro in un'unica sala del centro dell'operazione interforze: questa è la difesa europea in azione.
Attuazione dell’embargo sulle armi nei confronti della Libia
Permettetemi di ricordare come l'UE ha deciso di avviare IRINI. A gennaio 2020, in occasione della conferenza di Berlino sulla Libia, l'attuazione dell'embargo delle Nazioni Unite sulle armi è stata riconosciuta come una priorità. Fintantoché le armi arrivano in Libia, è difficile costruire una pace duratura. L'UE ha deciso di agire. Non è stato un processo facile: alcuni temevano il cosiddetto "fattore di attrazione" per i migranti, che in realtà non si è mai concretizzato. Ci è voluto tempo per spiegare, convincere e rassicurare. Ottenere l'unanimità è spesso difficile, ma ce l'abbiamo fatta. Insieme agli Stati membri abbiamo effettuato tutta la pianificazione necessaria in sole sei settimane e l'UE è stata in grado di avviare l'operazione IRINI il 31 marzo 2020.
"Le navi, gli aerei e i velivoli senza pilota di IRINI hanno pattugliato il Mediterraneo centrale, interrogando oltre 2 300 navi ed effettuando quasi 100 visite a mercantili e 9 ispezioni."
Durante tutto lo scorso anno le navi, gli aerei e i velivoli senza pilota di IRINI hanno pattugliato il Mediterraneo centrale, interrogando oltre 2 300 navi (hailing) ed effettuando quasi 100 visite a mercantili (friendly approach) e 9 ispezioni. IRINI ha inoltre sequestrato un carico illegale e impedito un'esportazione illegale di carburante.
Con IRINI contribuiamo inoltre più in generale alla sicurezza marittima in una zona di interesse strategico per l'Europa. Questo è quanto facciamo anche con l'operazione Atalanta al largo delle coste della Somalia o nel Golfo di Guinea con il nuovo concetto delle presenze marittime coordinate. Poiché il settore marittimo sta diventando un'arena caratterizzata da una crescente competizione geopolitica, il nostro impegno in mare è importante per la sicurezza dell'Europa e dei nostri cittadini.
IRINI monitora le violazioni dell'embargo sulle armi imposto dalle Nazioni Unite nei confronti della Libia in mare ma anche sulla terraferma e in cielo. Solo durante lo scorso anno ha monitorato 16 porti e impianti petroliferi libici, 25 aeroporti e piste di atterraggio e ha tracciato quasi 200 voli sospettati di trasportare carichi militari da e verso la Libia. A tal fine IRINI può anche basarsi sulle informazioni fornite dal Centro satellitare dell'Unione europea (Satcen), dimostrando così l'importanza di tale capacità per la sicurezza europea.
L'operazione IRINI condivide queste informazioni strategiche con le Nazioni Unite. Finora ha inviato al gruppo di esperti delle Nazioni Unite più di 20 relazioni classificate sulle violazioni dell'embargo sulle armi. Tuttavia, malgrado tutti i nostri sforzi, nell'ultima relazione del gruppo di esperti delle Nazioni Unite, pubblicata proprio questa settimana, si conclude che l'embargo (collegamento esterno) è del tutto inefficace. Lo sappiamo, purtroppo. Questa conclusione è pienamente in linea con la nostra valutazione e conferma la necessità di un'operazione come IRINI. La relazione riconosce inoltre la buona cooperazione con l'operazione IRINI, l'unico attore che mette in atto l'embargo sulle armi e funge allo stesso tempo da deterrente. Dobbiamo quindi intensificare e ampliare i nostri sforzi.
È opportuno ricordare che IRINI può ispezionare le navi sospette solo in conformità delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e del diritto internazionale del mare; non può intervenire sulla terraferma né intercettare aerei. Ma sappiamo esattamente cosa fanno gli elementi di disturbo perché IRINI li osserva. Spetta ora al Consiglio di sicurezza intervenire alla luce della relazione. È fondamentale che tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite adempiano ai loro obblighi relativi all'attuazione dell'embargo sulle armi e che tutti gli Stati di bandiera rispondano all'invito del Consiglio di sicurezza di cooperare mediante ispezioni.
È previsto che il mandato dell'operazione IRINI sia rinnovato per altri due anni. Continueremo a monitorare le imbarcazioni sospette, indipendentemente dalla loro provenienza. Conformemente alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, effettueremo ispezioni con il massimo livello di professionalità.
Oggi la Libia è più stabile che in passato, ma non è ancora in pace. Ora si è presentata una finestra di opportunità che va colta. In quanto UE siamo pronti a fare di più per contribuire a porre fine al conflitto e sostenere ulteriormente il processo di pace guidato dalle Nazioni Unite.
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Operazione IRINI: discorso dell'alto rappresentante/vicepresidente Josep Borrell all'aeroporto militare / base aerea navale di Sigonella
Operazione IRINI: dichiarazione alla stampa dell'alto rappresentante/vicepresidente Josep Borrell all'aeroporto militare / base aerea navale di Sigonella
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