Dichiarazione comune in occasione della Giornata universale del bambino
In occasione della Giornata universale del bambino, il 20 novembre, Federica Mogherini, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione, Neven Mimica, commissario per la cooperazione internazionale e lo sviluppo, Dimitris Avramopoulos, commissario per la migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, Christos Stylianides, commissario per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, Vera Jourova, commissario per la giustizia, i consumatori e la parità di genere, e Tibor Navracsics, commissario per l'istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
Si sente dire di solito che i bambini e i giovani sono il futuro delle nostre società. La verità è che essi ne sono anche il presente. I nostri bambini sono agenti di cambiamento all'interno delle loro famiglie e comunità, e il loro diritto di essere ascoltati e di partecipare in modo significativo allo sviluppo della società deve essere rispettato pienamente.
Per questo motivo ci aspettiamo che tutti gli Stati investano nei nostri bambini. Pace e sicurezza nel mondo non possono essere raggiunte senza uno sviluppo equo e sostenibile e senza il rispetto di tutti i diritti di tutti i bambini.
Troppi bambini sono lasciati indietro, a causa della povertà, della discriminazione - basata sul genere, l'etnia, la religione, la regione del paese in cui vivono, una disabilità o l'orientamento sessuale. È nostro dovere morale e politico collettivo continuare ad adoperarci per affrontare queste sfide e farlo in modo sempre più efficace.
Troppi bambini si trovano esclusi a causa del loro status di migrante o di rifugiato. Attualmente, uno su quattro dei richiedenti asilo in Europa è un bambino. Tra i rifugiati giunti in Europa nel 2015, oltre un milione, il 31% sono minori; di questi 90 000 sono minori non accompagnati. I bambini migranti e rifugiati devono essere trattati innanzitutto come bambini. La tutela dei loro diritti nel pieno rispetto del loro interesse superiore è una priorità e un elemento centrale del nostro sistema europeo comune di asilo. Il 10º Forum europeo per i diritti dei minori, che si svolgerà il 29 e 30 novembre 2016, si concentrerà sulla tutela dei minori migranti e rifugiati.
La dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti prevede un impegno esplicito a garantire che tutti i bambini ricevano un'istruzione entro pochi mesi dall'arrivo. L'Unione europea investe massicciamente in istruzione e formazione nei paesi in via di sviluppo e i suoi finanziamenti umanitari per l'istruzione nelle situazioni di emergenza hanno aiutato quasi 4 milioni di bambini colpiti da crisi in tutto il mondo ad accedere all'istruzione e alla formazione.
Troppi bambini sono privati del loro diritto all'istruzione: nel mondo 124 milioni di bambini non frequentano la scuola. Ciò richiede una radicale revisione della legislazione, delle politiche e delle prassi vigenti per garantire che nessuna discriminazione diretta o indiretta ostacoli il diritto di tutti i minori all'istruzione e alla formazione professionale. Occorre garantire un accesso equo per tutte le ragazze, comprese quelle incinte, per tutti i minori che sono genitori, i bambini con disabilità e i bambini appartenenti a minoranze etniche e a popolazioni indigene, i bambini migranti e rifugiati e i minori che sono stati privati della libertà.
L'UE si è già mossa in questa direzione, tra l'altro con la definizione di linee guida rigorose volte a garantire l'efficacia dei progetti di protezione dei minori finanziati dall'UE. Ancor più importante, miriamo a rafforzare la capacità dei nostri paesi partner di tutelare i diritti di tutti i bambini in modo globale e a tutti i livelli. I fondi dell'UE sono spesi efficacemente se riusciamo a rafforzare i sistemi nazionali di protezione dei minori e dei loro diritti.
Inoltre, troppi bambini sono costretti a lavorare. La ratifica e l'effettiva attuazione della convenzione 182 dell'OIL relativa alla proibizione delle forme peggiori di lavoro minorile e della convenzione 138 dell'OIL sull'età minima per l'assunzione all'impiego sono fondamentali per conseguire l'abolizione di tutte le forme di lavoro minorile entro il 2025 e soddisfare gli obiettivi in materia di istruzione fissati nell'Agenda 2030. L'Unione europea si è impegnata a porre fine al lavoro minorile, come confermato nelle conclusioni del Consiglio sul lavoro minorile adottate di recente, e noi ci compiacciamo della IV conferenza mondiale sul lavoro minorile che si terrà in Argentina nel novembre 2017.
I nostri bambini saranno ciò che li aiuteremo ad essere. Il mondo è il risultato di ciò che noi ed essi facciamo. È una responsabilità che condividiamo tutti - è un dovere al quale non possiamo sottrarci.